mercoledì 20 gennaio 2010

Ora anche la riabilitazione della figura di Craxi

Vi eravate segnati sul calendario l'anniversario dei dieci anni della morte di Craxi ?
In questi giorni, sicuramente, vi sarete accorti che la televisione su più canali ci propina molte trasmissioni che hanno lo scopo, per niente velato, di riabilitare la figura di Craxi.
Trovo la cosa di pessimo gusto e sono giunto alla conclusione che, dietro a questa revisione della figura, vi sia un piano ben preciso a livello istituzionale.

Ecco le ragioni che mi sono venute in mente :

1) E' innegabile che la prima Repubblica è caduta simbolicamente con la scomparsa e la delegittimazione del Partito Socialista. La seconda è nata sulle ceneri della prima con la scesa in campo di Forza Italia. La terza si presuppone nascerà sulla base di un accordo delle principali forze politiche sul campo (PDL e PD) a condizione che si ponga questi schieramenti, dal punto di vista dell'integrità morale, allo stesso livello.

La riabilitazione di Craxi dimostrata mediante l'accanimento nei suoi confronti, serve ad una certa parte politica, per mostrare che non esiste uno schieramento con un' integrità morale superiore. Insomma, è come se tutti i partiti avessero lo stesso pedigree...
2)Continuare a screditare l'azione dei magistrati ed azzardare un parallelo con i guai giudiziari del presidente del consiglio. E' come se dicessero "quello che hanno fatto a Craxi lo stanno ora facendo a Berlusconi" e preparano il terreno con il placet di Napolitano per far passare finalmente una leggina ad personam per salvare il culo di Berlusconi.




martedì 5 gennaio 2010

Manifesto intimo

Il titolo di questo blog è ispirato alla rivoluzione francese. Ho pensato che il colore viola fosse il colore giusto per smarcarmi da ogni schieramento ideologico esistente. Il viola nasce dalla mescolanza del colore rosso e blu che sono il colori della coccarda portata dal popolo durante i primi moti rivoluzionari parigini del 1789. All'origine della rivoluzione francese diversi movimenti di idee si aggregarono in un solo movimento, senza alcuna appartenenza di gruppo o classe . Le idee che ne scaturirono furono universali e quindi a beneficio dell'umanità. Credo che tutti siamo consapevoli che oggi in Italia non vi siano le condizioni per ricreare quel movimento prorompente di idee che fu la rivoluzione francese e che cambiò il mondo.
Tuttavia, rimango saldamente convinto che ognuno di noi possa combattere la propria rivoluzione anche su un'altro livello : quello più intimo del cuore, della verità e delle idee semplici e di buon senso. Se riusciremo a fare questo, sempre con un'occhio attento al bene comune, il tempo dell'azione e del cambiamento verrà da se.