venerdì 12 marzo 2010

La storia che si ripete

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua
carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli
avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione
di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una
parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per
interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva
naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare
il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo
italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur
conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile
effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un
popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di
modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere,
i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il
buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In
Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un
più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico
senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario,
buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro
che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di
profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico
volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina
sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Elsa Morante

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