venerdì 11 novembre 2011

La Politica e la democrazia da licenziare

Ormai è chiaro, salvo sorprese, che a Monti sarà incaricato di formare un nuovo governo. La politica lo ha già etichettato come governo di emergenza o di unità nazionale per nascondere un 'amara verità.La verità è che questo governo tecnico consacrerà il licenziamento della politica nazionale e dei parlamentari che oggi ne fanno parte . Nessuno può più negare che la politica ha fallito in pieno nel suo compito di dirigere il paese. Con questo ultimo governo si è raggiunto l'apice dell'inerzia e dell'inettitudine e Silvio Berlusconi rimarrà nella storia per essere il peggiore e meno credibile Presidente del Consiglio della nostra storia repubblicana.Credo che tutti i cittadini con un barlume di comprensione si stiano chiedendo che senso abbia votare per un parlamento che non prende mai una decisione e quando lo fa non è mai quella giusta.
L'entrata in scena di Monti e il suo governo tecnico pone un problema sull'esistenza e ruolo della democrazia parlamentare italiana: per quale motivo esiste un parlamento se non è in grado di esprimere il sentire comune di tutti i cittadini?In questi ultimi mesi credo che tutti gli italiani si augurassero che il governo prendesse delle decisioni impopolari ma almeno "giuste". Se non fosse così verrebbe da chiedersi se la maggioranza del paese è maturo per una democrazia parlamentare.
Il successo prorompente di un politico populista come Berlusconi , il teatrino continuo dei nostri politici di ogni colore politico, l'inefficacia di questo governo ed ultimo il silenzio nei fatti della cosidetta società civile di fronte a questo degrado pone dei seri dubbi sulla maturità democratica e civile della maggioranza del paese.


E se dovessimo riazzerare tutto e tornare ad una forma di oligarchia moderna?


Per questo motivo, mi auguro che Monti pone mano non solo a misure economiche ma anche alle riforme istituzionali che il paese attende da almento 20 anni.

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