lunedì 6 dicembre 2010

Il vento fa il suo giro: un film da portare come esempio

Il film racconta la storia di un ex- insegnante di francese, che abbandona i Pirenei per sistemarsi con tutta la famiglia a Chersogno, un paese delle valli del Monviso, dove si parla ancora l’occitano, per darsi alla pastorizia e produrre formaggi di capra. E’ la storia dello straniero che viene accolto con diffidenza da una parte della popolazione che ha paura della diversità e che per cultura non è in grado di mettersi in gioco con un nuovo arrivato. Come dice lo stesso Phillippe “a me non piace la parola tolleranza, se uno deve tollerare qualcuno non c’e’ il senso di eguaglianza tra uomini”.
Il film di Diritti tocca un tema universale perchè ciascuno di noi nella sua vita si è sentito “straniero” in determinate situazioni. Chi di noi non ha mai accettato inizialmente mal volentieri uno sconosciuto perché non facente parte del gruppo? L’istinto al rifiuto dello sconosciuto potrebbe essere un istinto di gruppo, che ha più a che fare con l’istinto di sopravvivenza dell’uomo primordiale che dell’uomo moderno, ma intanto, la storia anche recente, ci insegna che questo istinto può sfociare in collettivi atti di razzismo. Ma il vero il tema che vuole raccontare è semplicemente la felicità o l’ insoddisfazione latente delle persone.
Il nuovo arrivato, con il suo entusiasmo e la convinzione che la strada che intrapreso lo porterà ad essere felice, si scontra inevitabilmente con l’invidia e le amarezze della vita di chi in paese non riesce più a scorgere la speranza perchè chiuso nel suo immutabile mondo.
Phillipe e la sua famiglia sono motivo di destabilizzazione perchè costringono con il contatto ad accogliere la diversità ed i nuovi valori. L’accoglienza è il principale motore della evoluzione della società, proprio perchè costringe ad accettare nuovi valori e conoscere nuove tecniche. Le comunità che non sono aperte alla accoglienza sono irrimediabilmente destinate a scomparire.
Il racconto finisce con il suicidio del matto di paese (che era stato accolto dalla famiglia del francese) lasciando intendere che questo tragico evento possa scuotere le coscienze del paese ed indurli al cambiamento.
Come dice un detto popolare "il vento fa il suo giro ed ogni cosa prima o poi ritorna" . Il vento, come soffio di aria inteso come vita di ciascun individuo, che modifica le cose e le rimette poi inevitabilmente a suo posto, sembra indicare che vi sono alcuni eventi (l’arrivo dello straniero, la morte di qualcuno, ecc) che possono cambiare la vita e rendere le persone più intimamente felici.

martedì 9 novembre 2010

La fine della repubblica

Ieri, con la messa in onda di Vieni via con me, la trasmissione ideata da Fazio e Saviano, si è confermata la capacità di reazione della democrazia italiana in un ambiente politicizzato e mafioso come la RAI.
A mio parere è stata una trasmissione della verità sulla menzogna , dei vinti sui vincitori.
Perchè è innegabile, come ha detto Saviano ricordando la figura di Falcone, che il magistrato è sempre stato sconfitto fino al triste epilogo del suo barbaro assassinio.

Personalmente, avendo vissuto in un paese civile come l'Inghilterra, la morte di Falcone ha segnato la fine della favola nel credere di abitare in un paese normale.

Simbolicamente è da quel episodio che cade la prima repubblica e non si alza più.
La cronica incapacità da circa 20 anni (o non volontà?) delle ististuzioni a rispondere alle istanze dei cittadini di riforma della legge elettorale è segno purrtroppo evidente del marciume e della degradazione in cui versa la classe politica. Il fatto che perfino l'ultimo tentativo di riforma è stata chiamata "porcellum" la dice tutta sul livello delle discussioni in parlamento.
Il parlamento è ormai una scatola piena della spazzatura di Napoli e come confermano le ultime cronache, il cavaliere , essendone parte (della spazzatura), non è l'uomo giusto per debellare questa sporcizia.

mercoledì 15 settembre 2010

I barbari ed il nuovo mondo

Durante queste ferie ho letto alcuni libri che mi hanno letteralmente folgorato.

Il primo è un libro di storia che approfondisce il tema dell'immigrazione durante l'impero romano : I barbari di Alessandro Barbera.

E' abbastanza allarmante constatare che i romani , avessero una strategia molto più efficace di quella moderna , per regolare il flusso migratorio delle popolazioni che provenivano al di fuori dei confini dell'impero.

L'immigrazione era considerata una risorsa da sfruttare per rinfoltire l'esercito e la manodopera agricola nelle campagne desertificate dalle guerre od epidemie.

Il secondo libro è un capolavoro visionario : Il nuovo mondo di Aldeus Huxley.

Aldeus Huxley aveva previsto a differenza da Orwell una società di caste predeterminate (in vitru) dove ogni casta veniva condizionata fin dalla nascita per eseguire il lavoro predestinato nella maniera più efficiente e armoniosa. In questo mondo non c'erano guerre nè sofferenze o contrasti perchè tutti erano stati condizionati ad essere felici. In questo modo veniva garantita la stabilità a tutti. Il problema è che senza queste cose gli uomini non erano liberi.

Lascio a voi fare il collegamento con quello sta succedendo nella società di oggi.

sabato 24 aprile 2010

L'ora del coraggio

L'uscita allo scoperto di Fini dovrebbe essere un esempio importante per tutti i cittadini.
Il presidente della camera ha rotto gli indugi e si è finalmente schierato con coraggio contro il boss della politica italiana. Il suo è stato un vero proprio atto di coraggio contro l'uomo italiano piu potente . Questo atto pubblico, che potrebbe anche decretare la fine della sua carriera politica, segna uno spartiacqua del percorso politico e personale di Fini. Quel che è certo è che Berlusconi lavorerà a distanza per farlo fuori. Quel che meno si riesce a capire è come Fini , politico astuto e navigato, abbia accettato di consegnare il suo partito AN al clan di Berlusconi. E' probabile che abbia sottovaluto il "padrino"del popolo della libertà.
Io voglio credere che Fini abbia sentito il dovere di rompere il silenzio per mostrare la vera faccia di Berlusconi.
Spero altrettanto, che superando le proprie ambizioni, abbia provato vergogna di alcune posizioni del partito e del governo.
Con tutto il cuore mi auguro che non riconoscendosi più abbia gettato la maschera ed abbia deciso di lottare per gli ideali senza troppi calcoli politici.

venerdì 12 marzo 2010

La storia che si ripete

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua
carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli
avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione
di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una
parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per
interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva
naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare
il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo
italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur
conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile
effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un
popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di
modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere,
i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il
buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In
Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un
più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico
senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario,
buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro
che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di
profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico
volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina
sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Elsa Morante

giovedì 4 marzo 2010

La forma e la sostanza

La forma o la sostanza? This is the problem! L’atroce dilemma ricorre ormai da quando è sceso in campo il pescecane (aderisco al divieto imposto ai talk show), d’altra parte le forme della politica sono ogni giorno più violente ed arroganti, quello che sta succedendo è paradigmatico, mette in massima luce la vera essenza di questa deriva antidemocratica, il non rispetto delle regole proclamato ed attuato con sistematicità ha (co)rotto gli argini del vivere civile ed imbarbarito la sostanza della comunità nazionale. Sono molto preoccupato quando sento l’ex fascista ragliante invocare le marce su Roma oggi, l’intervento dell’esercito domani?

Pierluigi Calvanese

mercoledì 20 gennaio 2010

Ora anche la riabilitazione della figura di Craxi

Vi eravate segnati sul calendario l'anniversario dei dieci anni della morte di Craxi ?
In questi giorni, sicuramente, vi sarete accorti che la televisione su più canali ci propina molte trasmissioni che hanno lo scopo, per niente velato, di riabilitare la figura di Craxi.
Trovo la cosa di pessimo gusto e sono giunto alla conclusione che, dietro a questa revisione della figura, vi sia un piano ben preciso a livello istituzionale.

Ecco le ragioni che mi sono venute in mente :

1) E' innegabile che la prima Repubblica è caduta simbolicamente con la scomparsa e la delegittimazione del Partito Socialista. La seconda è nata sulle ceneri della prima con la scesa in campo di Forza Italia. La terza si presuppone nascerà sulla base di un accordo delle principali forze politiche sul campo (PDL e PD) a condizione che si ponga questi schieramenti, dal punto di vista dell'integrità morale, allo stesso livello.

La riabilitazione di Craxi dimostrata mediante l'accanimento nei suoi confronti, serve ad una certa parte politica, per mostrare che non esiste uno schieramento con un' integrità morale superiore. Insomma, è come se tutti i partiti avessero lo stesso pedigree...
2)Continuare a screditare l'azione dei magistrati ed azzardare un parallelo con i guai giudiziari del presidente del consiglio. E' come se dicessero "quello che hanno fatto a Craxi lo stanno ora facendo a Berlusconi" e preparano il terreno con il placet di Napolitano per far passare finalmente una leggina ad personam per salvare il culo di Berlusconi.




martedì 5 gennaio 2010

Manifesto intimo

Il titolo di questo blog è ispirato alla rivoluzione francese. Ho pensato che il colore viola fosse il colore giusto per smarcarmi da ogni schieramento ideologico esistente. Il viola nasce dalla mescolanza del colore rosso e blu che sono il colori della coccarda portata dal popolo durante i primi moti rivoluzionari parigini del 1789. All'origine della rivoluzione francese diversi movimenti di idee si aggregarono in un solo movimento, senza alcuna appartenenza di gruppo o classe . Le idee che ne scaturirono furono universali e quindi a beneficio dell'umanità. Credo che tutti siamo consapevoli che oggi in Italia non vi siano le condizioni per ricreare quel movimento prorompente di idee che fu la rivoluzione francese e che cambiò il mondo.
Tuttavia, rimango saldamente convinto che ognuno di noi possa combattere la propria rivoluzione anche su un'altro livello : quello più intimo del cuore, della verità e delle idee semplici e di buon senso. Se riusciremo a fare questo, sempre con un'occhio attento al bene comune, il tempo dell'azione e del cambiamento verrà da se.